L'ennesimo scandalo-intercettazioni
scatena le proteste della classe politica. Amato parla
"follia tutta italiana" e Di Pietro invece avverte:
niente bavaglio all'informazione. Chi ha ragione?
di Lorenza
Provenzano
Povero
D'Alema. Uno spende la vita a
costruirsi un'esistenza in doppiopetto, occhialini e
baffetti professorali e poi tutto viene spazzato via in
un attimo da un'espressione fuori luogo, un
«facci sognare» da stadio che rimarrà
agli annali della carriera politica dell'ex Normalista,
insieme con i tic catturati da Striscia la
notizia. Altro che il «bye bye
Condi» alla Rice. La frase incriminata «non è
nel suo lessico, è da commedia
all'italiana - dice al Corriere della
Sera Fabrizio Rondolino, scrittore, per anni
portavoce di D'Alema - (...) magari era ironico o
soddisfatto o sbrigativo: dov'è il problema?». Già:
dov'è il problema?
Dice bene, comunque,
Rondolino: trattasi della solita commedia - o
«follia», come la definisce il ministro
dell'Interno Amato - «tutta italiana».
Insomma, nella Repubblica dei telefonini, dove il
coltello dalla parte del manico ce l'ha chi detiene il
maggior potere
ricattatorio (come sostiene disonesti.com),
il pasticciaccio delle intercettazioni, che già un paio
d'anni fa aveva travolto nello scandalo i
"furbetti del quartierino", scatena una
prevedibile ondata di proteste politiche. Questa volta
c'è il governo il ballo. Di più: tutta la classe politica
trema. A destra e a sinistra, si chiede compatti
l'approvazione di una nuova legge che
impedisca la pubblicazione delle intercettazioni che non
risultino utili ai fini dell'indagine per la quale sono
state raccolte.
Fuori
dal coro, Antonio Di Pietro alza la
paletta e chiede: «Niente pasticci». I
magistrati dal canto loro sostengono di
aver fatto di tutto e di più per adottare «cautele mai
viste». Sui giornali, schizzi a raggiera di fango,
ottimo e abbondante per tutti: le procure definite
«groviera», i giornalisti messi
all'indice perché contribuiscono ad attentare alle
istituzioni, come si ama dire in questi casi, i politici
che cavalcano l'onda e difendono la libertà
d'informazione: un «si salvi chi può» che in
realtà non risparmia quasi nessuno. Quanto e cosa ci sia
di penalmente rilevante, in questi tabulati pressoché
incomprensibili, ancora non è chiaro.
Quanto
alle «stupidaggini fatte dai Ds ai
tempi della scalata Unipol» (Rutelli
dixit), al solito è colpa dei giornalisti pubblicarne i
resoconti carpiti all'insaputa dei protagonisti:
«qui si rischia il tutti a casa»,
avverte il leader della Margherita. E ancora non hanno
capito: è il lavoro che non c'è e che, se c'è, è
eternamente precario, è l'impoverimento generale della
gente, la mancanza di prospettive per i giovani, la
scuola destituita di autorevolezza e sì, anche la
politica collusa coi poteri
finanziari, è questo il problema e non
l'ultimo degli scandali, che sporca un po' la giacchetta
di chi s'era fatto la fama della persona seria e
integerrima. E sia, tanto poi si dimentica tutto, tra un
po'. «All'italiana», appunto.
bravi giornalisti finalmente avete portato
alla luce fatti che riguardano tutto il popolo italiano
che è stato preso in giro per anni dalla politica e che
è stato sempre tutto insabbiato.. adesso però spero che
gli italiani si sveglino e inizino a pretendere di
essere rispettati e ascoltato dalle persone che votano
che siano di DX O di SX penso che in questi ultimi anni
stia migliorando la situazione se continuiamo così
secondo me siamo sulla buona strada per far sì che chi
fa politica ho fa le cose per il popolo italiano o se ne
va a casa.. sperando che la situazione di schieramento
degli elettori sparisca e che la gente pensi a votare la
concretezza delle persone e non le chiacchiere dei
partiti...
Atomicblast ha scritto (14 giugno 2007,
ore 09:40)
Eppure esistono cellulari Criptati con
algoritmo a 1024bit militare israeliano...
http://www.protezioneglobale.com